Trungpa Rinpoche nacque in Tibet e fu educato nella stretta tradizione monastica del buddismo tibetano. Nel 1970, dopo essere fuggito dal Tibet a seguito dell’occupazione cinese, giunse in America. In quel periodo, molte persone erano alla ricerca di un sentiero spirituale. Perciò Trungpa Rinpoche trascorse i successivi diciassette anni della sua vita viaggiando ed insegnando la pratica della meditazione e più in generale il sentiero spirituale ad essa connesso a studenti occidentali.
Benché fosse stato educato nella più rigorosa tradizione monastica del buddismo tibetano, era un maestro di larghe vedute. Sempre si mostrò in grado di apprezzare la sacralità fondamentale della vita in generale ed in particolare la vita di altre persone appartenenti ad altre tradizioni. Non solo seguì il sentiero buddista, ma esplorò anche vari altri aspetti della vita, che includono il suo interesse nell’arte figurativa, nella poesia e così via. Era inoltre dotato di un’inquietante capacità di intuizione nei confronti delle paure più profonde dell’essere umano, spesso il tema dei suoi insegnamenti. Egli insistentemente si riferiva alla velocità ed all’alienazione della vita moderna, alla depressione, al materialismo, all’aggressività e rabbia, all’ansia e all’invalidante mancanza di stima degli occidentali.
Trungpa manifestava un’incrollabile fiducia nella bontà fondamentale dell’essere umano e nella sua capacità di creare una società illuminata. Il suo messaggio più ardente era quello secondo cui ognuno di noi è un individuo genuino e perciò potentemente capace di aiutare questo mondo. Sfidava i suoi studenti ad abbracciare la vita ed a scoprire scintille di sacralità e sanità in ogni momento dell’esistenza.